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Melloni, Macedonio.

Fisico italiano. Laureatosi all'università di Parigi, fu docente di Fisica teorico-pratica a Parma dal 1824, ma dovette lasciare la cattedra e rifugiarsi in Francia per aver ricoperto una parte di primo piano nei moti del 1831 contro il Governo ducale. Tornato in Italia nel 1839, dopo aver pubblicato lavori alla Royal Society di Londra e all'Istituto di Francia fu posto a capo del Conservatorio d'arti e mestieri di Napoli, dove fondò e diresse dal 1847 l'"Osservatorio Vesuviano". Gli avvenimenti politici del 1848 lo costrinsero a ritirarsi a vita privata nella villa di Portici. Per mezzo di una sensibile pila termoelettrica, da lui realizzata, studiò le leggi dell'emissione e dell'assorbimento delle radiazioni termiche da parte di vari corpi; dimostrò che anche le radiazioni termiche, come quelle luminose, provocano fenomeni di riflessione, rifrazione, polarizzazione, interferenza, provando l'identità di natura tra le due diverse radiazioni. Effettuò altre ricerche nel campo della meteorologia e della geofisica e ideò vari strumenti di grande utilità, tra i quali un elettroscopio (Parma 1798 - Portici, Napoli 1854).